Scuole aperte contro abbandono ed emarginazione
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30 Ottobre 2025
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Descrizione
Superare i confini dell’orario tradizionale per contrastare emarginazione e abbandono scolastico, attraverso socializzazione e inclusione. Con questi obiettivi il Comune di Rimini ha formalizzato la propria candidatura a un piano regionale che investe sull’ampliamento del tempo scuola e sulla lotta alle povertà educative.
L’Amministrazione propone un progetto sperimentale per trasformare gli istituti “Panzini” e “Di Duccio” in spazi aperti anche nel pomeriggio, con il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. L’idea è quella di offrire ai ragazzi esperienze culturali e formative che rafforzino il senso di appartenenza e le competenze trasversali.
Destinatari e approccio educativo
Il progetto, previsto per l’anno scolastico 2026/2027, coinvolgerà circa cinquanta studenti, selezionati a rotazione dalle scuole in collaborazione con i servizi educativi, con particolare attenzione a chi è più esposto al rischio di emarginazione e abbandono. Le attività saranno organizzate in forma laboratoriale, con un focus sullo sviluppo di soft skills e metacompetenze. Nei casi più delicati, si attiveranno percorsi di mentoring individuale, valorizzando le esperienze già maturate con i fondi PNRR.
Impatto atteso e valutazione
L’intervento punta a ridurre fattori di rischio come assenze e demotivazione, rafforzando al contempo quelli di protezione: autostima, competenze relazionali e rendimento scolastico. L’efficacia sarà monitorata con una valutazione pre-post, basata su dati quantitativi, focus group e questionari qualitativi.
“Questa candidatura rappresenta un passo concreto nella direzione di una scuola più aperta e inclusiva, capace di intercettare i bisogni di chi rischia di restare ai margini” – hanno dichiarato la vicesindaca Chiara Bellini e l'assessore alla protezione sociale, Kristian Gianfreda – “Lavorare sull’ampliamento del tempo scuola significa offrire occasioni di crescita anche fuori dall’orario tradizionale, rafforzando il ruolo della scuola come presidio educativo e sociale, grazie anche alla collaborazione con i servizi territoriali”.

