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Rimini investe nei nidi

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Per l’Istat la copertura riminese al 33% potrebbe portare fino a 90 nascite in più ogni anno
Data:

1 Novembre 2025

Tempo di lettura:

2 minuti

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Secondo una recente ricerca ISTAT, pubblicata su Etica ed Economia, l’aumento dei servizi per la prima infanzia può generare fino all’8,6% di nascite in piùnei territori che superano il 30% di copertura.A Rimini, questo si tradurrebbe in un potenziale di 60–90 nuovi bambini ogni anno. Un dato che racconta il valore di una politica che guarda al futuro.

La città ha infatti già superato la soglia europea, portando la copertura dei posti nido al 33%. La gratuità dei nidi è stato il primo provvedimento di questo mandato, a conferma di una visione che mette l’infanzia al centro delle politiche pubbliche. Ora, con il PNRR, Rimini rilancia: tre nuovi poli per l’infanzia sono in fase di affidamento. Strutture moderne e inclusive, pensate per integrare outdoor education, continuità educativa e servizi di prossimità. Parallelamente, è stata rafforzata la rete pubblico-privata, garantendo maggiore accessibilità e qualità diffusa su tutto il territorio comunale.

“Queste previsioni – suggerisce Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative - confermano la direzione intrapresa: investire nell’infanzia significa promuovere la natalità, sostenere la parità di genere e far crescere il territorio. I nidi non sono solo un servizio, ma una leva di equità, sviluppo e fiducia.  I nidi non sono solo un servizio, ma una leva di equità, sviluppo e fiducia. Attraverso strutture educative nuove e attrattive possiamo migliorare la qualità della vita delle famiglie e far crescere insieme la comunità.”.

Ultimo aggiornamento:

03/11/2025, 10:00