In occasione del tricentenario della nascita del cardinale Giuseppe Garampi, la Biblioteca Civica Gambalunga rende omaggio a una delle sue figure più illustri con una mostra che ripercorre la vita, l’opera e il lascito culturale del prelato riminese.
A diciassette anni dalla precedente esposizione, tornano visibili nelle Sale Antiche i preziosi volumi manoscritti e a stampa che Garampi donò alla Biblioteca e destinò per testamento, testimonianza viva della sua passione per i libri e per il sapere condiviso. Figura di rilievo internazionale, Giuseppe Garampi (1725–1792) fu sacerdote, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, vescovo, cardinale e diplomatico. La sua formazione affonda le radici a Rimini, dove, giovanissimo, entrò nella Biblioteca Gambalunga come vice custode e frequentò l’Accademia dei Lincei rifondata da Giovanni Bianchi (Iano Planco). Dalla città natale partì per un percorso che lo portò nelle grandi capitali d’Europa, senza mai dimenticare le sue origini. Alla Gambalunga lasciò un patrimonio di manoscritti, incunaboli e documenti unici, molti dei quali oggi rappresentano fonti insostituibili per la ricerca storica.