E' per te, Rimini in cammino contro la violenza sulle donne
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21 Novembre 2013
3 minuti

Descrizione
"Il 25 novembre del 2012 siamo stati in migliaia, donne e uomini, a camminare uniti per le strade di Rimini, a testimoniare la forza e la voglia di lottare contro quel genere di violenza, la violenza contro le donne, la violenza di genere, che ogni anno richiede un tributo di sangue e di dolore sempre più pesante" si legge nell'appello all'iniziativa, "migliaia di persone che ha detto l'assessore alle Politiche di genere Nadia Rossi nel presentare quest'oggi l'iniziativa che ha il patrocinio di Regione, Provincia, del Viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali da allora, durante l'arco dell'anno non ci hanno mai lasciato e che oggi sono qui, insieme per essere protagonisti tutti insieme di questo nuovo momento a significare che un'intera comunità è presente su un tema che è di tutti."
La camminata contro la violenza partirà alle 14,30 di domenica 24 novembre dalla sede della Casa delle Donne di piazza Cavour per toccare tutti i borghi della città: borgo San Giuliano, lungo corso d'Augusto e via Tiberio; borgo Marina, lungo via Matteotti e via dei Mille; borgo San Giovanni, lungo via Roma e parco Cervi; borgo Sant'Andrea e da qui in piazza Tre Martiri dove, a conclusione della camminata, si terrà la festa finale con lo spettacolo musicale finale del gruppo "Le Raclage" e un piccolo ristoro offerto dagli operatori dell'associazione "Rimini un mare", del Mercato Coperto e dei Borghi Storici.
La Camminata è confermata anche in caso di maltempo, mentre il momento finale si terrà al Teatro degli Atti di via Cairoli.
APPELLO 25 NOVEMBRE 2013
Il nostro è un tempo veloce: più che passare, ci passa sopra. In questo tempo tutto inizia, e spesso con grande eco, ma è assai poco quel che riesce a continuare nel tempo.
Il 25 novembre del 2012 siamo stati in migliaia, donne e uomini, a camminare uniti per le strade di Rimini, a testimoniare la forza e la voglia di lottare contro quel genere di violenza, la violenza contro le donne, la violenza di genere, che ogni anno richiede un tributo di sangue e di dolore sempre più pesante.
In quel momento ci siamo ritrovate e ritrovati tutti, stretti assieme in un cammino, una festa di corpi liberi di muoversi, di andare avanti, in nome e per conto di altri che non sono liberi di andare in nessun posto.
Corpi che sono fermi, bloccati dal terrore: dal cigolìo di un cancello che si apre, dal rumore di un'auto, la "sua" auto, che si avvicina a casa. Dal tintinnare delle chiavi gettate sul mobile in sala quando ritorna dal lavoro.
Cos'è mai, un cancello che si apre, un'auto che arriva. Appartengono entrambi al quotidiano, a ciò che neppure si nota. Che la memoria e l'attenzione non registrano.
A meno che tu non viva in un paese straniero. Quello dei passi bloccati. Congelati in un fermo immagine che quasi racconta di ingenue certezze infantili, di "il mostro non mi vedrà, se non mi muovo e sto buona e zitta". In questo terrificante paese nessun rumore è trascurabile, a nessun particolare quotidiano, per quanto banale, puoi fare l'abitudine: dietro ogni sguardo, gesto, piatto sbreccato o quadro un po' storto può nascondersi l'orrore.
E' vero che ogni lungo viaggio inizia da un primo passo; ma poi ce ne dev'essere un secondo, e un terzo, e un quarto e migliaia milioni miliardi di passi, perché il cammino possa continuare. Ecco perché anche quest'anno siamo qui. A camminare per chi non è libero di farlo. Per chi ci ha lasciato. Per chi è qui che combatte, per chi sta sciogliendo le giunture arrugginite e flettendo le ginocchia per iniziare. Per chi arriverà domani, e avrà già tante orme, le nostre, sulle quali posare il piede ancora un po' esitante e incerto.
Siamo qui. Ancora. Buon 25 novembre. Questa volta, 2013.
Si riparte. O meglio..si continua.
