Questo il tema al centro del consiglio comunale che si è tenuto per la prima volta in carcere.

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Il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti, il loro reinserimento nel tessuto sociale e lavorativo, le condizioni attuali e le prospettive future della Casa Circondariale di Rimini, la promozione della cultura della giustizia riparativa, la riduzione della recidiva: sono alcuni dei temi al centro del Consiglio Comunale che si è riunito ieri pomeriggio, in seduta straordinaria e tematica, nel carcere di Rimini. La prima seduta, nella storia della città, e la terza in Italia, di un consiglio comunale dentro la Casa circondariale.

La seduta è stata interamente dedicata al confronto e al dibattito per cercare soluzioni ai diversi problemi che riguardano l’istituto di detenzione, un importante momento istituzionale e di confronto al termine del quale, sono stati approvati i due ordini del giorno presentati: il primo (con 8 voti favorevoli e 18 astenuti) dai consiglieri Stefano Murano Brunori e Gloria Lisi, il secondo - approvato all’unanimità - dai consiglieri Giuliano Zamagni, Serena Soldati, Manuela Guaitoli, Michele Lari, Elisa Marchioni , Ilaria Messori, Samuele Ramberti, Marco Tonti, Carlo Rufo Spina.

Un confronto sulle prospettive e sul percorso attuale verso la valorizzazione del ruolo delle carceri all’interno del territorio, come luogo in dialogo con il contesto urbano e funzionale al funzionamento complessivo della società. Un tema intorno al quale si sono confrontati, oltre alle consigliere e ai consiglieri, il Questore Rosanna Lavezzaro, il provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per l’Emilia-Romagna e Marche Gloria Manzelli, la neo direttrice della Casa Circondariale di Rimini Palma Mercurio, la comandante di Reparto Dirigente Aggiunto Aurelia Panzeca, la referente Uepe (ufficio esecuzione penale esterna) Giorgia Papi, il nuovo garante dei diritti delle persone private della libertà personale Giorgio Galavotti, la rappresentante della Caritas di Rimini Viola Carando, il direttore del Sert Rimini Teo Vignoli e Annalisa Calvano della commissione carcere Camera penale Rimini.

Nell’introduzione della presidente del Consiglio Comunale Giulia Corazzi è stato ripercorso l’impegno del Comune di Rimini teso a trovare soluzioni che migliorino le condizioni degli ospiti della Casa circondariale inteso come un quartiere della città e non un microcosmo avulso dalla comunità. Impegno testimoniato anche dalle recenti azioni intraprese: dalla rivisitazione del regolamento sul Garante delle persone private della libertà personale alla nomina del Garante, passando per il progetto sulla Giustizia riparativa, primo in regione.

Ad aprire gli interventi l’assessore alla Protezione sociale Kristian Gianfreda: “Tenere un Consiglio Comunale in carcere è un’occasione per aprire le porte della Casa circondariale alla città e alle sue istituzioni. Una scelta dall’alto valore simbolico, segno concreto dell’attenzione dell’amministrazione a questo tema. Un’apertura che vuole essere un segnale di inclusione e integrazione perché nessuno si senta escluso. Chi sbaglia paga ma deve avere anche una possibilità di riscatto e rinascita. Dobbiamo costruire insieme un contesto sociale e culturale dove chiunque possa essere incluso e possa portare il suo contributo. Lo scopo ultimo è quello di far sì che questo spazio diventi sempre più una realtà in cui si creino progetti efficaci di rieducazione e di reale reintegro del detenuto nel contesto sociale una volta riacquisita la libertà. Il percorso di reinserimento inizia dentro il carcere, è nel carcere che si pongono le fondamenta per una nuova vita delle persone. L’obiettivo è proprio quello di abbassare, per quanto possibile, il tasso di recidiva, che purtroppo in Italia continua ad essere alto. Con questa seduta abbiamo voluto fare una scelta politica forte, in cui il Comune invita e ascolta tutte le figure che a vario titolo ricoprono ruoli e svolgono attività inerenti la struttura carceraria”.

A seguire ha portato il suo saluto la neo direttrice della Casa Circondariale Palma Mercurio, che ha ringraziato per l’attenzione e l’opportunità di ascolto con l’obiettivo di tirare fuori le energie migliori dalle persone che stanno affrontando il periodo peggiore della loro vita.

 

Dati della Casa Circondariale di Rimini

I detenuti presso la Casa Circondariale di Rimini sono 160, di cui 80 con condanna definitiva passata in giudicato e 10 in semilibertà. Molti di questi, 70, sono in carico al Sert.

Il tasso di recidiva, in generale, come segnalano gli operatori, si abbassa in maniera significativa nei casi in cui le persone vengano seguite dopo l’uscita con progetti individuali di inserimento lavorativo e/o legati all’abitare.

Sul territorio riminese, inoltre, ci sono circa 531 persone detenute in esecuzione esterna con misure alternative al carcere (domiciliari etc.). 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:32