Lettera aperta agli organi di informazione
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14 Novembre 2025
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Descrizione
Gentile Direttrice, Gentile Direttore,
La ricerca presentata oggi a Rimini - all’interno del Convegno internazionale “La Qualità dell’inclusione scolastica e sociale” organizzato dal Centro Studi Erickson - che evidenzia come il 27% degli insegnanti italiani guardi con favore al ritorno delle classi differenziali, ci consegna un dato che non può essere ignorato. È un segnale di fatica e di solitudine che attraversa il mondo della scuola. ali, ci consegna un dato che non può essere ignorato. È un segnale di fatica e di solitudine che attraversa il mondo della scuola.
A Rimini abbiamo scelto di percorrere una strada diversa: quella dell’inclusione costruita giorno per giorno con investimenti concreti e sperimentazioni innovative. Negli ultimi anni abbiamo siamo arrivati ad investire quasi 7 milioni di euro all’anno al sostegno alla disabilità, di cui 240.000 euro al trasporto speciale, 1.200.000 euro dedicato ai centri estivi, garantendo tutte le ore richieste di assistenza educativa. Un incremento progressivo che, solo per l’anno scolastico 2024/2025 è stato di 577.000 euro in più, per coprire migliaia di ore di supporto da parte di educatori nelle scuole.
Accanto agli investimenti, abbiamo introdotto modalità organizzative nuove, come l’educatore di plesso, presenza stabile che assicura continuità e relazioni durature, e figure innovative come l’analista del comportamento, che porta strategie scientifiche per affrontare neurodivergenze e disturbi dello spettro autistico. Queste sperimentazioni, oggi al centro dell’attenzione del convegno Erickson, dimostrano che l’inclusione non è un sogno astratto ma una pratica quotidiana.
Eppure il dato nazionale resta un grido d’allarme: troppi insegnanti si sentono lasciati soli. Lo confermano anche i numeri locali, con un aumento del 300% delle certificazioni di disabilità nella provincia di Rimini dal 2002 al 2025. A livello nazionale, gli studenti con disabilità sono circa 359.000 (4,5% del totale), ma solo il 36% degli insegnanti di sostegno è di ruolo, e oltre il 57% degli alunni cambia insegnante di sostegno ogni anno.
La scuola italiana ha fatto una scelta irreversibile con la legge 517 del 1977: includere e non ghettizzare. Io oggi dico che anche includere non è abbastanza: è necessario creare una comunità educante plurale, capace di accompagnare insegnanti, studenti e famiglie. Tornare indietro sarebbe una sconfitta per tutti.
Chiara Bellini
Vicesindaca con delega alle politiche educative Comune di Rimini
