Comune di Rimini e Università di Bologna insieme per garantire la parità di accesso alle cure

Approvata la convenzione con l’Alma Mater per il Piano di Riduzione delle Diseguaglianze di Salute.

Data di pubblicazione

Un patto all’insegna della salute per garantire la parità di accesso alle cure. È stato approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Rimini (quale ente capofila del Distretto socio sanitario di Rimini) e l’Università di Bologna che disciplina le modalità di attuazione e gli impegni delle parti del Piano di Riduzione delle Diseguaglianze di Salute destinato alla definizione e attuazione di iniziative volte a rafforzare l’assistenza di prossimità e costruire un nuovo assetto istituzionale di prevenzione Salute Ambiente e Clima. In particolare, si prevede la realizzazione, da parte dell’Università di Bologna, di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema di monitoraggio e sorveglianza delle disuguaglianze di salute capace di fungere anche da strumento di valutazione d’impatto delle future politiche e, in parallelo, la costruzione di relazioni con le sedi locali dell’Alma Mater Studiorum per lo sviluppo di percorsi di formazione a supporto del processo di riorganizzazione. 

“Si tratta di un progetto di grande valore, volto alla riorganizzazione dei servizi territoriali del Distretto socio sanitario di Rimini secondo i principi della Comprehensive Primary Health Care come strategia di promozione dell’equità in salute - è il commento dell’Assessore alle Politiche per la salute del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda - Con tale processo puntiamo a sostenere i servizi nella loro capacità di lavorare in rete e di agire in modo integrato sia sui determinanti sociali della salute sia sul piano dell’assistenza. Investire sulla prevenzione e contro eventuali disparità nell’erogazione delle cure è fondamentale per difendere e investire sul sistema universalistico della salute, che è quanto di più prezioso abbiamo. Un paradigma sacrosanto che dev’essere affiancato da una forte capacità di innovare, che vede nella vocazione territoriale e nel ‘dialogo’ tra le diverse componenti della collettività dei suoi baricentri. Alla luce del quadro epidemiologico attuale, caratterizzato dall’espansione delle malattie croniche, la forte integrazione dell’ospedale con le comunità, così come la creazione di team multidisciplinari, sono degli elementi centrali per affrontare le future sfide davanti a noi: dal nodo delle liste di attesa alla parità di accesso alle cure a prescindere dal reddito”. “La cornice teorica intorno alle quale si sviluppano i diversi punti del protocollo è appunto quella di un nuovo concetto di salute, inteso come equilibrio tra fattori esterni e interni che riguardano il benessere fisico e psichico del singolo, il benessere sociale della comunità e il coinvolgimento dell’ambiente.”, conclude l’Assessore Gianfreda.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:32