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Servizio per la prima infanzia privo di autorizzazione: multa di 8 mila euro ad un’associazione sportiva che non richiedeva il rispetto dell’obbligo vaccinale ai bambini

Dettagli

Descrizione breve
Era arredato ed allestito di tutto punto, come se fosse un asilo nido/scuola d’infanzia e anche se le attività si svolgevano prevalentemente all’aperto, il fabbricato era classificato al catasto come magazzino.
Data:

26 Febbraio 2021

Tempo di lettura:

3 minuti

Descrizione

Al momento del controllo la Polizia Locale di Rimini ha verificato che non si trattava di una struttura per i servizi ludico ricreativi, che è caratterizzata da una permanenza dei bambini per un tempo giornaliero ridotto (massimo due ore al giorno) e per una frequenza non superiore alle due giornate. Gli agenti infatti si sono trovati di fronte un vero e proprio servizio educativo abusivo con minori che frequentavano il servizio tutti i giorni della settimana - dalle 8,00 alle 14,30 - consumazione del pasto e tanto di retta, da 250 euro medie, che le famiglie pagavamo per il servizio ogni mese.
 
Alla struttura abusiva, adibita a servizio per la prima infanzia in via Monte Cieco a Rimini, in questi giorni è stata notificata una sanzione di 8 mila euro, per non aver rispettato quanto prevede la legge regionale (n. 19/2016) che descrive le caratteristiche dei servizi educativi per l’infanzia (asili nidi e integrativi). Requisiti che la Commissione Tecnica Distrettuale di Rimini, unitamente alla Polizia Locale non hanno riscontrato, in quanto l’associazione sportiva accoglieva da settembre 46 minori - di cui 5 di età inferiore ai tre anni, 36 di età inferiore ai sei anni e 5 di età dai sei agli otto anni - senza rispettare alcune norma. Il personale infatti che prendeva in affido i minori era per la maggior parte privo del titolo di studio idoneo; non veniva verificata la regolarità vaccinale dei bambini;  gli ambienti interni non erano a norma per ospitare un nido o un servizio per l’infanzia; gli ambienti esterni presentavano diversi pericoli; i pasti erano preparati da una cucina (collocata a San Marino) non basati sul menù predisposto dall’AUSL per i minori e che venivano trasportati senza rispettare le norme di sicurezza. Situazioni irregolari che entravano in evidente concorrenza con i nidi e le scuole d’infanzia a norma, che per rispettare tutti i parametri di legge non riescono spesso a proporre rette contenute alle famiglie in quanto obbligati a chiedere il rispetto di regole cui non tutti vogliono adeguarsi, come ad esempio l’obbligo vaccinale.
 
“I requisiti previsti dalla legge non sono inutili adempimenti burocratici - precisa Mattia Morolli Assessore ai servizi Educativi - ma sono vincoli che consentono di qualificare un servizio affinché sia idoneo e sicuro per la salute ed il benessere dei bambini. La possibilità di realizzare attività ludico-ricreative, di educazione non formale e attività sperimentali di educazione all’aperto, prevista da un allegato ai vari DPCM emergenziali,  rischia tuttavia di generare pericolose distorsioni applicative, inducendo associazioni o enti , che normalmente non si occupano di gestione di servizi educativi, a ritenere legittima qualsiasi forma di accoglienza dei minori. È importante che tuteliamo il prestigio storico dei servizi educativi in Emilia-Romagna e a Rimini, una tradizione che da più di venti anni viene portata avanti con convinzione. Servizi di alta qualità che sono in grado di promuovere lo sviluppo dei bambini da zero a sei anni.” 
Ultimo aggiornamento:

26/02/2021, 15:00