“Gentili Onorevoli Parlamentari - si legge nella missiva- da tempo, ospiti e residenti segnalano con crescente fastidio la presenza in negozi e piccoli mercati, di beni di consumo od oggetti vari con immagini- evidentemente propagandistiche- del regime fascista e nazista. Dopo l'ultima segnalazione da parte di due cittadini statunitensi di origine ebrea, ho deciso di uscire dalla solita discussione sull’incidenza locale e promuovere la modifica dell'art. 4 della Legge Scelba del 1952 sulla ricostituzione del partito fascista. O comunque un’iniziativa legislativa analoga che incida sullo stesso argomento.
L'Art. 4, appunto, prevede una specifica fattispecie penale, quella di apologia del fascismo che, a mio parere, può e deve essere modificata con la previsione dell'integrazione del reato anche con la vendita e diffusione di suddetti beni, in differenti modalità (diretta o attraverso Internet).
Pur a conoscenza di una situazione generalizzata in numerosi altri territori del Paese, credo non si possa continuare a minimizzare tali fatti quotidiani, alla stregua di tratti consuetudinari o folkloristici....Tanto più in una Città come Rimini, insignita di medaglia d'oro al valore civile per le distruzioni causate dalla guerra e per l'elevato numero di caduti civili e partigiani, tra cui i Tre Martiri.
Vi chiedo, in relazione a quanto evidenziato, di valutare l’opportunità di una iniziativa parlamentare in tal senso, consapevole che la lotta contro ogni forma di violenza e di pensiero che l' alimenta è compito quotidiano di ogni democratico”.