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Caserma “Giulio Cesare”: ieri la cerimonia di commiato del 2° gruppo del 121° gruppo. Il ricordo del Vicesindaco Lisi:”Una storia profondamente intrecciata con quella della nostra città”

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Descrizione breve
Reggimento artiglieria controaerei “Ravenna”. Nel pomeriggio, all’interno della caserma “GiulioCesare”, la cerimonia in armi, alla presenza della Bandiera di Guerra del 121° reggimento, con la partecipazione delle massime autorità militari e civili loc...
Data:

18 Settembre 2019

Tempo di lettura:

2 minuti

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Descrizione

Reggimento artiglieria controaerei “Ravenna”. Nel pomeriggio, all’interno della caserma “GiulioCesare”, la cerimonia in armi, alla presenza della Bandiera di Guerra del 121° reggimento, con la partecipazione delle massime autorità militari e civili locali. In serata, „il saluto alla città, a cui il gruppo di Artiglieria è profondamente legato, con il concerto aperto alla cittadinanza della Banda dell'Artiglieria Controaerei, nella piazza Francesca da Rimini. “Una cerimonia toccante – ha ricordato Gloria Lisi – per salutare un Gruppo di grandi professionisti che, dal dopoguerra ad oggi si è profondamente legato alla nostra città. Tanti giovani, da ogni parte di Italia, hanno svolto servizio alla “Giulio Cesare” e molti di loro hanno fatto carriera e hanno creato la loro nuova famiglia a Rimini. Tanti i riminesi, io sono tra quelli, ci sono passati davanti per tanti anni, chiedendosi cosa succedesse all'interno, buttando un occhio alla statua semi nascosta di Giulio Cesare. La festa è stata anche un momento di apertura alla città che per tanto tempo ha ospitato questo spazio nascosto ma così importante per la nostra sicurezza di tutti i giorni. é stata una grande emozione poterlo finalmente visitare e scoprire che, dentro, ci sono militari e persone di grande preparazione professionale ed umanità. Tanti gli aneddoti; in particolare mi ha colpito quello di un militare che, in un momento di riposo fuori servizio, si spinse immediatamente ad aiutare un senza fissa dimora, la cui coperta stava andando a fuoco, lanciandosi con il suo cappotto a spegnere le fiamme. Sono gesti di eroismo quotidiano e fuori dai riflettori che hanno caratterizzato questo luogo. Ecco perchè ieri, insieme alle autorità, era tutta la nostra comunità, idealmente, ad abbracciare e ringraziare questo pezzo di storia riminese che ci saluta”.

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Ultimo aggiornamento:

18/09/2019, 14:30