Nuovi stabilimenti balneari, la dichiarazione del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi
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16 Marzo 2015
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Descrizione
I progetti di evoluzione dello stabilimento balneare classico, che ormai toccano tutte le aree della spiaggia riminese (da Torre Pedrera a Viserba, da Marina Centro a Le Spiagge Riminesi'), dimostrano come in città vi sia una categoria di imprenditori che innova, che non sta a guardare, non sta a piangersi addosso ma rilancia e scommette sul futuro. E lo fa ricominciando da un elemento che fa la fortuna in ogni campo della vita: l'unione delle forze e degli intenti. La spiaggia del domani, a Rimini, sarà proprio il segno tangibile, a servizio di residenti e ospiti, di un lavoro collettivo sin dall'origine e non da una casuale somma di sforzi individuali in corso d'opera. E' il pilastro su cui si fonda la visione di città che, come amministrazione comunale, stiamo portando avanti proprio nel 'rivoluzionare' quella parte di territorio, ancora ferma agli anni Trenta: il lungomare. Basta progetti faraonici dietro ai quali stavano funzioni improprie rispetto alla vocazione della spiaggia e dell'area turistica; basta al fatalismo del 'è meglio non toccare nulla'. Sì invece al passaggio da una cultura dell'immobilismo a quella dell'opportunità: a un waterfront restituito all'ambiente, alle famiglie, all'innovazione, al benessere in un dialogo (e non in contrapposizione) con chi la spiaggia la fa vivere ogni giorno, gli operatori. Con la Regione stiamo ragionando dell'Accordo di Programma che ci permetterà, entro la primavera, di pubblicare i primi bandi aperti per la riqualificazione e la rigenerazione del nostro lungomare. E' chiaro che questo percorso si intrecci ai progetti di riqualificazione degli stabilimenti balneari, ormai prossimi alla partenza. Non sono due partire separate, ma unite in tutto e per tutto. Anzi, va detto senza indugio che l'amministrazione comunale di Rimini, in questo iter, metterà mano anche incentivi premianti gli imprenditori che unendosi immettono innovazione nella spiaggia attraverso appunto lo 'strumento' del nuovo lungomare, che quindi diventerà parte integrante dei progetti pilota più innovativi. Arenile e waterfront non saranno due barriere mal collegate ma al contrario un'unica porta aperta per quella riqualificazione strutturale della marina che a Rimini storicamente manca da 70 anni e passa. Lo faremo e lo stiamo facendo insieme alla città e agli imprenditori. E lo faremo e lo stiamo facendo nello stesso momento in cui, causa crisi e incertezze del Governo per la direttiva Bolkestein, proprio la spiaggia in Italia pare essere vittima del raggio paralizzante e non si programmano investimenti. Avanti, dunque. E non è retorica ma la storia industriale degli ultimi due secoli: la percezione di Rimini nel mondo si è sempre giocata sulla forza e sulla capacità di inventarsi e innovare la nostra spiaggia, dal primo stabilimento del 1843. Abbiamo ragionato, ci siamo confrontati abbiamo discusso con imprenditori, cittadini, operatori balneari; ed è stata discussione vera, ma il centro del confronto è sempre stato alimentato dalla passione, dal bene che si vuole alla città, dalla consapevolezza che ora è necessario migliorare, innovare, guardare avanti, anche con coraggio e anche con incoscienza. Ci incontreremo ancora nei prossimi giorni con gli operatori della zona Pascoli e dell'area centrale del lungomare riminese. Con lo stesso spirito e con la stessa voglia di scommettere sul futuro di Rimini".