Ultimo decreto legge in materia anti-Covid, la dichiarazione del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad sulla ripresa del turismo

“Vogliamo un’Italia sempre più aperta” ha detto il premier Mario Draghi presentando l’ultimo decreto legge in materia anti-Covid, che di fatto introduce sostanziali allentamenti alle restrizioni a cui ci ha costretto la pandemia, avviandoci verso l’auspicato ritorno a quella ‘normalità’ che inseguiamo da ormai due anni.

Data di pubblicazione

Un’apertura che avrà ripercussioni positive sulla quotidianità delle famiglie italiane - tra dad e quarantene a scuola ridotte e limitazioni azzerate per chi è vaccinato – ma che significa anche apertura dei confini, nel tentativo di dare nuovo impulso al turismo estero.   

La bozza del decreto infatti è finalmente un bel passo in avanti per risolvere il paradosso vigente che prevede che gli stranieri potessero entrare in Italia con il green pass base ma non alloggiare in hotel, mangiare al ristorante, usare i mezzi pubblici e in generale accedere alle attività dove è previsto il certificato rafforzato. Dall’entrata in vigore del provvedimento, chi è vaccinato e guarito da meno di 6 mesi potrà accedere a tutti i servizi con il pass base. I turisti stranieri che invece sono in possesso di un certificato di guarigione o vaccinale da più di sei mesi dovranno mostrare l’esito negativo di un tampone rapido o molecolare. La novità importante di questa nuova disposizione sta nel fatto che questa si applicherà non solo ai cittadini stranieri che hanno effettuato vaccinazioni approvati dalle nostre autorità sanitarie, ma avrà validità anche per chi è stato immunizzato con medicinali ad oggi non riconosciuti dall’Italia, a partire dallo Sputnik.   

Una ‘concessione’ che come evidente potrebbe avere un evidente impatto positivo anche per l’incoming nel nostro territorio, in considerazione della vasta diffusione del vaccino russo, in particolare in Paesi che da sempre rappresentano un bacino importante per il nostro turismo. Seppur l’obbligo del tampone, comprensibile a fronte di un’emergenza sanitaria non ancora superata, resti un’oggettiva complicazione per chi decide di visitare il nostro Paese, queste nuove disposizioni sono indispensabili per non strozzare definitivamente i tentativi di rilancio del settore e segnano un passo avanti sostanziale per riallacciare i rapporti con i mercati esteri. 

A di là di questa nuova e positiva apertura, quello davvero che preoccupa tutti, soprattutto sul versante dell’industria turistica, è l’inflazione spinta alle stelle dai rincari del costo dell’energia che si riversano con forza ciclonica su ogni cosa. Il combinato disposto tra incremento delle bollette e aumento del prezzo dei prodotti provoca la crisi diretta delle aziende e un probabilissimo, se non certo, raffreddamento dei consumi da parte delle famiglie dopo l’incoraggiante ripresa della seconda metà del 2021. Il Governo negli ultimi 5 mesi è intervenuto a più riprese con misure e stanziamenti di qualche miliardo per volta nel tentativo di contenere aumenti dell’energia che, se è possibile, altrimenti sarebbero stati ancora più elevati. Misure sicuramente utili, ma l’auspicio è che si superi l’approccio degli interventi ‘in serie’ adottando provvedimenti anche straordinari e inediti, ma che siano efficaci e tangibili nell’immediato”. 

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Ultimo aggiornamento

04/02/2024, 00:10