Fare della Romagna un primo “laboratorio” nazionale di pianificazione strategica interprovinciale per rispondere alle sfide del Next generation EU e del PNRR.

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Questo l’ambizioso e sfidante obiettivo condiviso dai Comuni di Rimini (capofila di progetto), Forlì, Cesena e Ravenna, insieme ad un ampio partenariato territoriale romagnolo, con il progetto Romagna Next, finanziato dal bando MediAree “Next Generation City” di ANCI.

Una sfida che, partendo dall’ormai decennale buona pratica realizzata con il Piano Strategico di Rimini, allargherà l’approccio di programmazione a medio-lungo-termine all’intero territorio della Romagna: un’area di oltre 5.000 kmq, amministrata da 73 Comuni, e abitata da più di 1 milione di residenti. Un’area che mira a riposizionarsi a livello nazionale e internazionale come terra del ben-vivere e del benessere inteso a 360°, a cominciare dalla salute delle persone, progettando in maniera partecipata il proprio futuro assieme alle proprie comunità.

Per dare avvio operativo al lavoro, si è insediato a Rimini, giovedì 18 novembre, presso il Cinema Fulgor, il Comitato Istituzionale di progetto, primo nucleo di partner territoriali che sarà esteso prossimamente a tutte le amministrazioni e realtà romagnole che vorranno aderire. Oltre ai 3 comuni capoluogo più Cesena, fanno parte di questo iniziale partenariato i Comuni di Santarcangelo di Romagna, Misano Adriatico, Cattolica, Cesenatico, Bertinoro, Predappio, Tredozio, Cervia, Russi, le Unioni dei Comuni Bassa Romagna, Romagna Faentina, Valle del Savio, Rubicone e Mare, le Province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, le Camere di Commercio della Romagna e di Ravenna, la Regione Emilia-Romagna e l’Università di Bologna, con i suoi quattro Campus romagnoli.

All’insediamento del Comitato Istituzionale seguirà, nei prossimi giorni, quella del Board Tecnico Romagna Next, che riunirà i delegati tecnici di tutti gli Enti partner insieme con gli stakeholder che già operano a livello di area vasta Romagna (dalla AUSL della Romagna a Visit Romagna, da Agenzia Mobilità Romagna a Romagna Acque), oltre ad altri soggetti territoriali che spaziano dalle Fiere all’Autorità portuale, da ART-ER a Unioncamere.

La sperimentazione del percorso di pianificazione strategica di area vasta Romagna avverrà attraverso un mix di azioni di governance, formazione e coaching, partecipazione e coprogettazione. Il lavoro produrrà progetti di area vasta concepiti di concerto tra istituzioni pubbliche e stakeholder privati, in materia di salute, energia, logistica e infrastrutture, cultura e turismo, impresa e lavoro, e altri temi cardine per l’attrattività territoriale.

Uno specifico studio di fattibilità verrà, inoltre, condotto su un progetto pilota a particolare valenza strategica, che verterà sulla combinazione tra ambiente (inteso non solo come tutela del paesaggio ma come qualità e salubrità del contesto di vita delle persone) e salute (intesa in chiave di prevenzione delle malattie, organizzazione dei servizi ed “educazione sanitaria” della popolazione).

Alla seduta di insediamento del Comitato Istituzionale sono intervenuti i Sindaci di Rimini, Jamil Sadegholvaad, di Ravenna, Michele de Pascale, anche in veste di Presidente della Provincia di Ravenna e quale delegato della Camera di Commercio di Ravenna, di Forlì, Gian Luca Zattini, di Cesena, Enzo Lattuca, il Presidente delle Provincia di Rimini, Riziero Santi, la Presidente f.f. della Provincia di Forlì-Cesena, Cristina Nicoletti, il Presidente della Camera di Commercio della Romagna, Alberto Zambianchi e il neo Rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, alla sua prima visita pubblica a Rimini.

“Fare della Romagna un primo “laboratorio” nazionale di pianificazione strategica interprovinciale – ha esordito il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad - per essere protagonista del Next generation EU e co-progettare il futuro di tutto il territorio Romagnolo garantendo benessere e lavoro in una comunità più integrata e coesa. Questo, in due parole, l’ambizioso obiettivo del progetto Romagna Next. E' un salto di qualità amministrativo, politico, soprattutto culturale: non si tratta più di un tentativo ma di una infrastruttura progettuale condivisa che ha l'obiettivo di superare campanili e forze inerziali per programmare un futuro di comunità su standard qualitativi altissimi, degni dell'Europa più innovativa di cui certamente la Romagna è un territorio a tutti gli effetti appartenente”.

“Pensare e agire insieme per cogliere l’occasione di rilanciare la Romagna considerandola nella sua unicità e molteplicità – afferma il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele de Pascale –. Condividere con i cittadini di questo grande e pulsante territorio idee, strumenti e risorse e soprattutto una visione comune di quello che desideriamo per il futuro. Questo è Romagna Next e il Comitato istituzionale è l’ambito operativo che deve dare concretezza e attuazione ai progetti, facendo sintesi e sfruttando al meglio il Pnrr e tutte le altri fonti di finanziamento che avremo a disposizione”.

“La Romagna, intesa come realtà socio economica e culturale di cui Forlì è parte – dichiara il Sindaco di Forlì Gian Luca Zattini - è l’oggetto di questo ricco e ambizioso progetto che da un lato mira a rafforzare le politiche e i servizi di area vasta già condivisi in questi anni e, dall’altro, intende azzerare le logiche campanilistiche a beneficio di un approccio più ampio e integrato di tutto il territorio romagnolo. Oggi, dopo un lungo anno di cambiamenti inattesi dettati dal covid, abbiamo la responsabilità politica e morale di definire una strategia comune in vista della ripartenza. Solo attraverso un prezioso lavoro di squadra riusciremo a pianificare il futuro della Romagna quale territorio del buon vivere e ricco di eccellenze”.

“La presentazione di un piano strategico integrato tra i tre territori provinciali della Romagna – commenta il Sindaco di Cesena Enzo Lattuca – elimina ogni divisione e guarda a un domani condiviso. Parlare infatti di ‘futuro’ significa innanzitutto costruire una visione comune che annulla ogni differenza e che si regge su un dibattito efficace, aperto con l’intento di rilanciare dopo la fase più delicata dell’emergenza sanitaria da Covid-19 un territorio vasto e articolato come la Romagna con una strategia che interessa i diversi ambiti: dalla sanità allo sviluppo economico e sociale del territorio. In questo contesto, pianificare il futuro presuppone dunque la creazione di un modello di area vasta teso a sostenere la ripresa e ad accrescere il benessere del nostro territorio, dalla pianura alla montagna, fino alla Riviera. Giochiamo una partita importante per noi e per le future generazioni”.

“Con Romagna Next – commenta il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi - si apre un nuovo capitolo nel disegno e nella costruzione del futuro del nostro territorio, finalmente allargato a quella dimensione di area vasta che sola può rispondere concretamente alle sfide del nostro tempo. I passi che come Provincia abbiamo compiuto, dal 2018 fino alla costituzione del Patto provinciale per il lavoro e per il clima, vanno tutti in questa direzione che è quella di creare luoghi e strumenti a servizio dei Comuni, della società civile e delle comunità tutta. Con Romagna Next non si tratta soltanto di raccogliere la sfida della competizione globale o delle opportunità fornite dai fondi del Next generation UE per mere ragioni di scala, si tratta di porre in atto un salto culturale, sia nel modo di pensare il governo del territorio, che nella stessa rappresentazione che abbiamo di noi stessi. Un salto culturale per fondare quel modello collaborativo e cooperativo che può decretare la Romagna come luogo del benessere e della qualità della vita diffusi.”

“Si tratta di un progetto molto ambizioso – ha detto la Presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Cristina Nicoletti  - che poggia su solide basi costituite da una rete, in parte già esistente e consolidata, di interlocutori territoriali qualificati che hanno collaborato in questi anni a progetti specifici anche provinciali. La vera sfida sta nel programmare e lavorare in chiave sovraprovinciale mettendo a sistema le migliori esperienze, le professionalità più adatte e i necessari saperi per portare a compimento questo progetto, facendo di questa nostra Romagna, terra generosa, un laboratorio per il rilancio del lavoro e dell'economia”.

“Fin dalla sua costituzione – ha commentato il Presidente della Camera di commercio della Romagna, Alberto Zambianchi - la Camera della Romagna ha promosso la costruzione di un piano strategico di area vasta per delineare, insieme agli altri attori della governance locale, nuove traiettorie di sviluppo economico e competitivo della Romagna. Stiamo vivendo in un periodo di cambiamenti epocali e “Romagna Next” è un’occasione straordinaria per cogliere le opportunità che il PNRR offre e per imprimere una forte accelerazione ad un cambiamento sostenibile, intelligente ed equo.

"Con Romagna Next - ha sottolineato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna - si è dato avvio ad un importante percorso di riposizionamento e di rilancio dell'Area vasta Romagna attraverso una riflessione approfondita sui vincoli attuali ed individuando nuovi generatori di crescita e di attrattività. Sono certo che il progetto contribuirà a realizzare concretamente questa visione, selezionando progetti di valore strategico in grado di produrre reali cambiamenti positivi, compito in cui il contributo di tutti sarà prezioso per attivare le migliori competenze in un’ottica di squadra e di governance condivise".

“Nella storia ormai più che trentennale dell'Alma Mater in Romagna – ha concluso il Rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari - i suoi quattro Campus - a Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini - hanno conosciuto un processo di crescita continua, caratterizzato sempre da una stretta sinergia con il territorio. La nostra partecipazione al progetto Romagna Next è un nuovo importante tassello di questo percorso, che guarda alle sfide del Next Generation EU e del PNRR e affronta tematiche - dalla sostenibilità al benessere, dall'innovazione all’industria culturale - che sono parte integrante delle nostre attività didattiche e di ricerca”.

 

 

 

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Ultimo aggiornamento

19/11/2023, 00:10