Una azione finalizzata a favorire l'accesso alla locazione a canoni concordati o più bassi del concordato.

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L’assessore alle politiche per la casa, Kristian Gianfreda: “Un nuovo modo di concepire l’abitare attraverso un lavoro di squadra tra città, imprese e istituzioni”.

Una partnership pubblico-privato per realizzare e promuovere i 'condomini solidali’, altrimenti conosciuti come ‘housing di comunità’. Edifici che vanno oltre la semplice condivisione degli spazi comuni, andando oltre il semplice concetto di residenza, attraverso una serie di attività e di servizi integrati che ha lo scopo di rafforzare le relazioni tra gli inquilini, migliorarne la qualità di vita e prevenire l’isolamento e l’emarginazione sociale.  

Un nuovo modo di concepire l’abitare - imperniata sulla creazione di reti solidali tra i residenti -, che il Comune di Rimini ha deciso di incentivare con l’avvio di un procedimento pubblico per la selezione di proposte relative di accorso con soggetti privati intenzionati a partecipare al bando ‘Social housing 2023’ deliberato dalla Regione Emilia-Romagna allo scopo di favorire l'accesso alla locazione a canoni concordati o più bassi del concordato, incoraggiando così interventi innovativi nel settore dell'abitare.  

Tra i criteri valutativi per la collocazione nella graduatoria di finanziamento regionale figurano gli accordi con enti locali per le politiche abitative e il cofinanziamento da parte di soggetti pubblici e privati. 

Il Comune di Rimini, in piena sintonia con tali disposizioni, intende sfruttare appieno le opportunità offerte dal bando regionale, consentendo ai soggetti interessati di stringere accordi preliminari per definire modalità di collaborazione specifiche, mediante accordi che prevedono l'acquisizione temporanea degli alloggi realizzati nel contesto del programma "Social housing 2023" per fini stabiliti nel piano comunale. 

L’housing di comunità è un complesso residenziale costruito per valorizzare le relazioni significative tra le persone e le famiglie che vi risiedono, all’interno del quale alcuni ‘condomini solidali’ si assumono la responsabilità di supportare persone o famiglie fragili per le esigenze di inclusione sociale e comunitaria, sostenendole su più versanti, come quello educativo, organizzativo, psicologico, relazionale – spiega l’assessore alla protezione sociale del comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. Un novo modello di welfare ‘della comunità per la comunità’, dove gli immobili, che possono essere di proprietà pubblica o privata, sono resi disponibili mediante convenzione diretta con il Comune per un investimento complessivo di 4,8 milioni di euro. Un intervento importante, che è parte integrante del maxi progetto di Patto Casa Rimini, attraverso cui vogliamo rispondere alla crisi sociale e abitativa con soluzioni all’avanguardia e collaborative, dimostrando l’importanza di affrontare le nuove sfide urbane coniugando le azioni pubbliche con quelle private”. 

Con questo bando finanziato dalla Regione - aggiunge l’assessore - chiediamo alle imprese di lavorare con noi per rispondere alla crisi del mercato immobiliare, mettendoci a disposizione per stringere accordi e portare avanti un intervento congiunto. Ai condomini solidali, ci tengo a ricordarlo, si aggiunge il progetto di Housing First (10 alloggi) per dare una casa alle fasce di popolazione più emarginate e i 33 alloggi messi a disposizione nell’ambito di diversi progetti sociali. Risposte concrete all’esigenza abitativa, basate sulla sinergia tra comunità, pubblico e privato, così che ogni segmento della città sia protagonista attivo della crescita e del benessere del territorio. Il tutto, facendo leva su concetti quali innovazione, solidarietà e cooperazione che fanno da filo conduttore alle diverse misure previste nel patto straordinario per le politiche abitative che si snoderà lungo il mandato amministrativo”.  

Le proposte progettuali saranno valutate in base alla coerenza con la politica abitativa comunale, la fattibilità, la sostenibilità tecnica ed economica, nonché la convenienza per il Comune, grazie anche a un gruppo tecnico appositamente costituito per le opportune valutazioni. 

Di seguito, una sintesi sui diversi progetti rientranti nel nuovo patto di Comunità per le Politiche abitative della città 2023-2027 ‘Casa Rimini’:

Patto per la Casa 

Il programma “Patto per la Casa Emilia-Romagna” costituisce l’avvio di una azione innovativa da parte della Regione Emilia-Romagna a cui ha aderito anche il Comune di Rimini per il sostegno della locazione finalizzata ad ampliare l’offerta degli alloggi in locazione a canoni calmierati.  

Il target di riferimento è costituito dalla cosiddetta 'fascia intermedia', composta da quei nuclei familiari che non sono nelle condizioni di accedere a soluzione sul libero mercato, ma che allo stesso tempo non possono accedere all’edilizia residenziale pubblica, non possedendone i necessari requisiti socio-economici.  

Il Comune, al fine di promuovere l’incontro tra proprietario e affittuario, si avvale di un’apposita Agenzia per la locazione (costituita presso ACER) con uno sportello informativo inaugurato a ottobre dello scorso anno in corso d’Augusto 152 in cui i proprietari di appartamenti e chi cerca casa possono rivolgersi per avere un quadro più preciso sulle misure del Patto, nonché per chiedere supporto nelle pratiche e consulenze.  

 

Edilizia 

Gli alloggi sociali svolgono una funzione di interesse generale, nella salvaguardia della coesione sociale, nel ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato.  

L'intervento Pinqua dell’ex Moi – per un valore di 15, 2 milioni di euro e già presentato per la richiesta di finanziamento statale – fa parte di un ridisegno complessivo del quadrante nord della città, attraverso la realizzazione di un'area per le famiglie innovativa dal punto di vista architettonico, del verde e dei servizi, che non si limiti a rispondere in maniera emergenziale alla domanda crescente di alloggi, ma che promuova il benessere sociale mediante un’attenzione nella progettazione degli spazi di comunità. La proposta prevede la realizzazione di 80 alloggi di proprietà comunale.  

Piers: 36 nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica dotati di caratteristiche di alta sostenibilità, efficienza energetica, massima accessibilità e sicurezza, che possano favorire l’innalzamento della qualità dell’abitare non solo migliorando l’accessibilità e la funzionalità degli spazi ma creando, anche in questo caso, nuove occasioni di incontro e relazione. Interesserà l’area tra le vie Giovanni Pascoli, Ugo Bassi, via IX Febbraio 1849 e Flaminia, nella zona dell’ex Dama - questura. Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con un contributo di 5,5 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di 6,6 milioni già finanziato. 

Housing di Comunità: con questa terminologia si intende appunto un nuovo filone di interventi che puntano ad una radicale rivisitazione del concetto di domiciliarità promuovendo il concetto di “abitanza”. Investimento di 4,8 milioni di euro. A questo si aggiungono 10 alloggi di Housing First e 33 progetti sociali dei servizi per un costo di 2,1 milioni di euro.   

 

Conversione di strutture ricettive 

Interventi di conversione di strutture ricettive in residenze temporanee per gli studenti, per i lavoratori stagionali, per i dipendenti del comparto sanitario pubblico e delle forze dell'ordine in base all’attuazione delle dell’articolo 27 bis del Rue (Regolamento urbano edilizio) che disciplina gli usi temporanei per il recupero degli immobili in disuso nel territorio del Comune di Rimini. Nel dettaglio, ad essere potenzialmente interessate dal provvedimento sono quelle strutture alberghiere presenti sul territorio la cui licenza non sia più attiva al 25 marzo 2021. Costo stimato di 4 milioni di euro.  

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Ultimo aggiornamento

30/01/2024, 14:30