Contrasto alle disuguaglianze, Case di Comunità e Piano Casa Rimini. Progetti chiave per una città più inclusiva e sostenibile

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Con l’inizio del nuovo anno è già tempo di pensare ai progetti prioritari che ci attendono nel 2024 in ambito sociale e sanitario. Due ambiti che rappresentano il paradigma cardine per valutare il livello di qualità della vita e lo ‘stato di salute’ di una città, la quale, nel corso della sua evoluzione dettata dallo scorrere del tempo deve sempre avere come orizzonte il concetto di uno sviluppo che sia realmente ‘armonico e ‘inclusivo’.  

Proprio alla luce di ciò, uno degli impegni primari di questo 2024 verterà sull'attivazione del Piano di Contrasto alle Disuguaglianze. La disparità nell'accesso alle risorse sanitarie è un nodo cruciale da sciogliere per costruire una società equa, il termometro di una democrazia che sia pienamente funzionante. Questo piano non è solo un insieme di strategie burocratiche, ma una ‘dichiarazione etica’ che impegna la nostra amministrazione, di concerto con l’Ausl Romagna, l’Università e gli altri comuni del Distretto di Rimini, a lavorare instancabilmente per garantire che ogni individuo, indipendentemente dalla propria condizione, possa godere di servizi sanitari di alta qualità. Parallelamente, sempre nel solco di una medicina che non perda la sua valenza universale, proseguiamo con i lavori per la creazione delle tre Case di Comunità, intorno alle quali c’è grande dinamismo. Ai cantieri per la struttura in via Settembrini partiti già da tempo, a marzo 2022, ora si aggiungeranno due tasselli: da un lato si è proceduto con l’individuazione di un immobile di circa 1000 metri quadrati a Rimini sud, nella zona di Miramare, vicino alla Statale, mentre per quanto concerne quella di Rimini Nord, è stata reperito un edificio in viale Padre Igino Lega. Alle tre Case di Comunità, si affiancherà entro giugno l’apertura del CAU riminese (vicino all’Infermi), uno spazio pensato per farvi confluire i pazienti con codici meno urgenti al doppio scopo di decongestionare i Pronto Soccorso e accelerare di riflesso i tempi delle visite. Queste sono una parte della nostra risposta alla crescente necessità di una medicina a vocazione territoriale, e con un’impronta personalizzata e integrata, dove la cura e la prevenzione si sviluppano in sinergia con le esigenze specifiche della comunità.   

 

Il Piano Generale di Inclusione rappresenta un altro pilastro fondamentale della nostra agenda, un importante progetto per la città finalizzato a innovare la proposta di servizi rivolti alle fasce fragili della popolazione e a rafforzare la comunicazione sui temi legati al sociale, così da aumentare l’engagement dei volontari e delle istituzioni, incrementando anche le risorse da investire nei processi di welfare. Lo scopo è, appunto quello di incentivare i percorsi partecipativi e i progetti pilota attraverso un lavoro di squadra tra istituzioni, terzo settore e comunità, avendo come bussola l’inclusione dei cittadini in difficoltà e la promozione dei diritti di cittadinanza.   

 

C’è poi il grande tema della questione abitativa, una delle emergenze (nazionali e internazionali) che più attanagliano il futuro del nostro Paese: noi, da Rimini, non ce ne stiamo con le mani in mano e proviamo a smuovere questa situazione di stasi e caro affitti con il lancio del Piano Casa Rimini che ha come asse strategico l’aumento della disponibilità degli alloggi per le fasce di popolazione economicamente più vulnerabili tra residenza pubblica e appartamenti a prezzo calmierato. Nell’ambito del progetto Pinqua, ad esempio, andremo a trasformare l’area oggi sottoutilizzata dell’ex Mercato Ortofrutticolo Italiano – Moi (lungo la via Emilia della zona nord) del territorio attraverso la realizzazione di un intervento di edilizia sociale con un’ampia dotazione di alloggi inseriti in un contesto riqualificato, tra verde, servizi e spazi di comunità. Nel 2024 vedremo lo sviluppo di questa progettazione, per dare vita a una sorta di nuovo quartiere cittadino. Si ricorda poi l’inizio dei cantieri entro la primavera del nuovo anno (con consegna delle abitazioni entro il 2026) per l’attuazione del programma integrato di edilizia residenziale sociale (Piers) che sarà realizzato nell’area ex Dami (via Giovanni pascoli, Ugo bassi, via IX Febbraio 1849 e Flaminia). A questi interventi si addiziona anche un altro iter, quello del Patto per la Casa, uno strumento finalizzato a favorire l’incontro tra proprietari e inquilini con il quale puntiamo a dare una mano a tante famiglie e cittadini che sebbene collocabili nella fascia cosiddetta media, faticano a reperire un appartamento. Gli incentivi inclusi nel piano fungono da catalizzatori per promuovere la collaborazione e il matching tra proprietari e inquilini, cercando soluzioni che vadano al di là della mera sistemazione abitativa. In questo percorso, il coinvolgimento attivo di ognuno è cruciale. E, proprio in questi mesi, daremo avvio a un calendario di incontro aperti con la città in modo da far conoscere gli strumenti racchiusi nel Patto e intercettare ‘adesioni’. La nostra comunità è un mosaico di vite, esperienze e storie, e solo collaborando possiamo costruire un futuro più giusto e inclusivo

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Ultimo aggiornamento

02/01/2024, 12:52