Data di pubblicazione
Mostra: Été.
Artista: Gabriele Gambuti
Organizzazione: Comune di Rimini, Assessorato alla Cultura
Luogo: Rimini, Galleria dellImmagine, via Gambalunga 26
Inaugurazione: sabato 7 giugno ore 18.00
Periodo: 7 giugno 28 giugno 2003
Orari: dal lunedì al venerdi ore 9.30-12,30/16-19
sabato ore 10-12 domenica chiuso
Informazioni: 0541/55082
Sabato 7 giugno, alle ore 18.00, a Rimini, presso la Galleria dellImmagine, si inaugurerà una personale di opere recenti di Gabriele Gambuti dal titolo Été.
Il giardino senza tempo
Lasciano spiazzati i fiori di Gabriele Gambuti, se di fiori vogliamo parlare: foglie, pistilli e petali sono elementi che facilmente riusciamo a riconoscere, ma accanto a questi troviamo altre forme alle quali si fatica a dare un nome
Tozze piante grasse? Fluttuanti piante acquatiche? Strane piante aliene? Ocelli colorati, occhi ammiccanti, siepi criniere o che altro? Linnegabile fitomorfismo delle silouette ci spinge a credere che effettivamente ci troviamo di fronte alla rappresentazione di un mondo vegetale che però si mostra lontana da ogni intento di mimesi. Superfluo il tentativo di dare un nome scientifico al fiore che stiamo osservando sulla tela; sono forme astratte, prive di richiami oggettivi nei confronti del nostro giardino, più simili invece ad un aiuola di fantasie, un giardino di pensieri, quei pensieri e quella fantasie che animano la mente di un uomo mentre a Montegiardino raccoglie i sassi dalle proprie terrazze in pietra, sassi destinati a diventare il centro dei suoi fiori, le corolle delle sue opere. Passano le stagioni, i mesi, e dopo tre anni di sviluppo i fiori di Gabriele esplodono in unestate dai colori solari e dalle forme piene, pronte ad occupare tutto lo spazio del quadro. La tecnica è contratta: poche tinte piatte, due per il motivo vegetale e una terza per il marcato contorno che incide questi fiori sulla tela. Le forme sono bidimensionali, aeree, leggere, quasi sforbiciate e incollate sul quadro, eppure siamo lontani dalla veloce stenografia che può caratterizzare i graffiti di artisti contemporanei; tornano alla mente invece quelli rupestri, quelli che ci collocano in una dimensione eterna, fuori dal tempo. Lelementarità di questi soggetti e linalienabile simmetria mossa solo da piccole varianti dà a questi fiori laurea di chi vuole durare per sempre, tanto è il concentrato di energia e il potere ermetico racchiuso in quelle forme. Unenergia che sembra trattenuta a forza nella tela, e infatti è subito pronta ad incarnarsi in un totem a tuttotondo: i colori e i motivi floreali, ormai quasi ridotti a combinazioni di motivi geometrici primari, compaiono su pezzi di legno issati su uno stelo di metallo; nuovi totem, ma carichi di energie antiche: le venature e le crepe del legno fanno davvero pensare ad un totem che sta lì da sempre; è la vita del materiale che trasuda dalla nuova pittura: pezzi di pavimento in legno consunti dal camminare, mobili logorati e fatti a pezzi dalluomo, dal tempo, ma un tocco risanatore ora li riporta alla luce pur conservando in essi i segni di una vita, di una morte e di ciò che viene dopo, come stigmate che invece di denunciare il deperimento si caricano di unenergia che supera la barriera del tempo e della fine. Proprio comè per i fiori che nascono, crescono, muoiono, rinascono, ricrescono
per sempre. È la fioritura di questo per sempre che incanta gli occhi e lanima nellestate di questo giardino eterno. (Daniele Fraccaro)
Gabriele Gambuti è nato nella Repubblica di S. Marino nel 1959. Ha esposto in Italia a partire dagli anni 70 in numerose mostre personali e collettive.