“Rimini 1° novembre 1943: il primo bombardamento”, l’appuntamento che anticipa le celebrazioni per l’ottantesimo della Liberazione della città

Alle ore 17 di mercoledì prossimo, nella sala della Cineteca, la presentazione del primo podcast della serie “Rimini in guerra 1943-1945”.

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Il primo novembre del 1943 - alle ore 11,50 - nel momento in cui i riminesi si stanno preparando alla celebrazione del giorno di Tutti i Santi, l’attenzione viene catturata dal rumore proveniente dal cielo, di 28 apparecchi B-25, decollati dagli aeroporti dell’Africa settentrionale.

Dopo un’estate piena zeppa di eventi epocali (lo sbarco degli alleati il 10 luglio, la caduta del regime fascista il 25 luglio e la firma dell’armistizio con gli alleati avvenuto l’8 settembre) sembrava anche per Rimini che l'autunno portasse la fine del calvario bellico, cominciato 3 anni prima. Non fu così.

In quella famosa mattina dell'1 novembre, quel frastuono di aeroplani, accompagnato dalle sirene, diede il via a una delle operazioni militari più complesse e impattanti del conflitto mondiale. Un assedio che inizia il giorno dei Santi e colpisce Rimini (città strategica della Linea Gotica, punto nevralgico della difesa tedesca contro l'avanzare delle truppe alleate), fino al 21 settembre del 1944, provocando complessivamente la morte di 180 donne e 427 uomini, distruggendo e danneggiando 9341 abitazioni. Un bombardamento, con coefficiente distruttivo pari al 82,02%, che fa di Rimini la città, con più di 50 mila abitanti, più bombardata d’Italia.  Solo quel primo novembre 1943 furono circa un centinaio i morti del raid aereo, senza contare i feriti che persero la vita nei giorni successivi.

“Poche città in Italia subirono i danni totali che accusò Rimini in quei drammatici 11 mesi di bombardamenti, cominciati il giorno di Ognissanti - dichiara il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad -. Trecentonovantasei raid dall'alto fino alla Liberazione della città dall’occupazione nazi-fascista avvenuta il 21 settembre 1944: la città venne pressoché rasa al suolo e i riminesi costretti a sfollare nei territori vicini. Come si legge negli atti del Commissario straordinario al Comune di Rimini Ugo Ughi, Rimini diventò praticamente un città morta. Ma allo stesso tempo uno straordinario esempio di resistenza, di volontà di non arrendersi e soprattutto di desiderio di rialzarsi in fretta. Da quel momento i riminesi diedero una delle prove più straordinarie di coraggio mai viste nella storia. Un amore civico e una forza di spirito tale che in pochi decenni trasformarono la città, da un cumulo di macerie a capitale europea dell'ospitalità, meta desiderata dei cittadini di tutto il Continente. Per questo se il primo novembre è il giorno della commemorazione del dolore, della tragedia, del sangue, allo stesso tempo è la data in cui riusciamo a comprendere bene e meglio ciò che i nostri nonni e i nostri genitori hanno fatto per ricostruire la città, ridandole e ridandosi una speranza e un orizzonte. E che dovremo continuare a fare noi”.

Le celebrazioni dell’Ottantesimo della Liberazione della città saranno anticipate dall’appuntamento “Rimini 1° novembre 1943: il primo bombardamento”, che si terrà mercoledì 1° novembre, alle ore 17 (Biblioteca Gambalunga, Sala della Cineteca), dedicato alla presentazione del primo podcast della serie Rimini in guerra 1943-1945 curata dalla Biblioteca Gambalunga e dall’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Rimini e prodotta da Gruppo Icaro. La serie dei podcast racconterà le storie di uomini e donne che hanno cercato di resistere alla violenza, alla fame e alla paura, di salvarsi compiendo atti di resistenza, che alcuni hanno pagato con la vita. Racconteranno di come si tentò di salvare la città e il suo patrimonio culturale, della sua Liberazione e della faticosa ricostruzione del suo tessuto materiale e spirituale, in un Paese ancora per sette mesi in guerra.

A presentarlo sarà Andrea Santangelo, esperto di storia militare e dei combattimenti sulla Linea Gotica, nonché curatore del podcast, alla cui realizzazione hanno contribuito Gianluca Calbucci, Daniele Celli, Andrea Montemaggi. La sua conferenza, intitolata Annamaria, Orazio, Merle e gli altri: i ragazzi del 1° novembre 1943, introdurrà al tema di una guerra combattuta non solo dai soldati, ma che coinvolse l’intera popolazione.

La presentazione sarà preceduta dai saluti istituzionali dell’Assessora alle politiche per la pace Francesca Mattei, dall’intervento della Direttrice della Biblioteca civica Gambalunga Nadia Bizzocchi, che presenterà il programma per le celebrazioni dell’80° della guerra a Rimini, 2023-2025, e dalla Presidente dell’ISRIC, Rimini, Oriana Maroni che introdurrà il progetto Rimini in guerra, 1943-1945, con cui attraverso lezioni magistrali, pubblicazioni, podcast, ecc. si metteranno a fuoco le dinamiche della violenza della guerra sulle città, aspetto chiave della guerra totale della contemporaneità.

L’incontro sarà preceduto dalla Visita guidata al percorso “Rimini Bombardata” a cura dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (partenza da Piazza Cavour, ore 15.30).  Ingresso e partecipazione liberi e gratuiti. 

Info: Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | www.bibliotecagambalunga.it

Istituto Storico Rimini | tel. 0541.24730 | www.istitutostoricorimini.it

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Ultimo aggiornamento

30/10/2023, 15:15