Lunedì 13 marzo, durante la I e IV Commissione consiliare, la prima selezione dei candidati.

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Su un totale di sei candidature sottoposte quest'oggi per parere alla seduta congiunta della I e IV Commissione permanente sul tema della nomina del nuovo Garante delle Persone private della Libertà personale, sono tre i nomi che verranno valutati per la definitiva individuazione dall'assise consiliare. Si tratta, in ordine alfabetico, di Simone Campolattano, avvocato, classe 1973, Giorgio Galavotti, cassazionista, classe 1955, e Ivan Innocenti, imprenditore, classe 1966. Il profilo definitivo, a cui sarà affidato il ruolo, sarà scelto, tramite votazione, durante la seduta del Consiglio comunale in calendario giovedì 23 marzo.

“Si tratta di tre profili riminesi, legati al territorio: una cifra che ha influito sulla loro scelta, dal momento che quella del Garante è una figura che deve tenere le fila e lavorare fianco a fianco con l’amministrazione comunale e le tante realtà locali che gravitano attorno al mondo del carcere - è il commento di Kristian Gianfreda, Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini, e Giulia Corazzi, Presidente del Consiglio comunale -. Nel corso del prossimo Consiglio comunale, insieme a tutte le consigliere e tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza, andremo a individuare, tra questi tre candidati, il nome che, per curriculum e competenze maturate sul campo, rispecchia al meglio i requisiti e le caratteristiche che stiamo cercando per questo incarico. Un lavoro di grande importanza, da cui passa e dipende la promozione dell’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita di civile dei detenuti. Proprio sulla base della logica della rieducazione e del reinserimento, è fondamentale che chi è in cella o momentaneamente limitato della libertà personale non si senta invisibile, leso nella propria dignità, ma sia inserito in un percorso di graduale recupero e reintegrazione nel tessuto sociale. Le carceri non sono spazi estranei alla comunità, ma dei luoghi in cui le cose, le vite possono cambiare, ripartire, ricominciare. Questo non va mai dimenticato, anche in una logica preventiva e di contenimento di eventuali episodi di recidiva. Il garante avrà il compito appunto di preservare l’incolumità e i diritti di queste persone e allo stesso di consolidare e mantenere costante il dialogo tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’, rapportandosi con le istituzioni, le associazioni e gli altri soggetti coinvolti, direttamente o indirettamente, dall’universo penitenziari.”.

“Il Garante, lo ricordiamo, si inserisce in un percorso avviato da tempo con il Consiglio comunale, che ha visto anche la revisione dello specifico Regolamento dedicato”, concludono Gianfreda e Corazzi.

L’incarico deve offrire la massima garanzia di indipendenza, obiettività, competenza e capacità di esercitare efficacemente le funzioni previste.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:32