L'Osteria de Borg con i suoi cappelletti alle carote è la 73esima Bottega Storica di Rimini

Da circolo ricreativo negli anni cinquanta a Bottega Storica.

Data di pubblicazione

In estate come in inverno il suo biglietto da visita più conosciuto sono i cappelletti: classici nel brodo di gallina, oppure quelli speciali alle carote, da una ricetta “della Luisa” che riuscì a creare uno dei piatti più noti di Rimini a base di cappelletti, carote, panna e mascarpone.

Ma forse non tutti sanno che prima di diventare l’Osteria de borg, gli spazi di via Forzieri 12, nel cuore delle viuzze e delle piazzette del Borgo San Giuliano, ospitavano uno dei centri di ritrovo e ricreativo più conosciuti a partire dagli anni ’50: il vecchio circolo Primo Maggio che aveva l'ingresso principale in via San Giuliano e la porta sul retro che dava direttamente sull'area del cortile di due fabbricati distrutti durante la seconda guerra mondiale.

Così inizia la storia di quella che è, dal 1989, l’Osteria de Borg, insignita oggi del titolo di Bottega Storica di Rimini, la seconda del 2023 a fregiarsi di questo titolo, la 73esima di Rimini da quando è partito il progetto dell’amministrazione comunale nato nel 2009, anno di istituzione dell’albo delle Botteghe Storiche e dei Mercati Storici in seguito all’approvazione della legge sulla “Promozione e valorizzazione delle botteghe storiche”.

E’ il 24 dicembre 1989, vigilia di Natale e nel Borgo San Giuliano, presidiato da soli ristoranti di pesce, apre l’Osteria de Borg: l’unica osteria di terra della quale vengono apprezzate le paste fatte in casa, la piada, ed in particolare i dolci che sono sempre stati i fiori all’occhiello del locale.

Nel maggio del 2007 Mirko Monari, Giuliano Canzian ed Enrica Mancini, rilevano l'Osteria continuando a proporre i piatti tipici quali i salumi di Mora Romagnola, i primi piatti al mattarello fatti in casa, unitamente ad alcuni prodotti della nostra zona di alta qualità come la carne della Val Marecchia, e i formaggi a latte crudo del Buon Pastore di Montefiore Conca, accompagnati dalle composte di frutta e verdure fatte in casa.

Ma basta sfogliare un qualunque libro che parla del Borgo di San Giuliano per capire che la storia di questo luogo ha segnato quella dell’intero quartiere. Era l’inizio degli anni 50, quando l’Osteria era uno dei centri di ritrovo e ricreativo, il circolo Primo Maggio, con arredo spartano, un bancone, dei tavoli, un piano in faesite, una distesa di damigiane di vino, una radio e un biliardo per giocare con i cuscinetti a sfera e una stufa becchi.

Come viene descritto nel testo “ Al di là del Ponte “  a cura di Giuliano Ghirardelli e Mario Pasquinelli, la sala del circolo era un luogo estremamente semplice, un lungo stanzone non molto largo che fin dall'inizio era sovraffollato di avventori . Così nacque l’osteria. Che divenne ritrovo di più generazioni di borghigiani, bambini e di anziani. Nel 1956, il nuovo dirigente del PCI, decise di avviare una sottoscrizione per raccogliere i fondi per costruire una nuova sede del circolo intesa come casa del popolo e fu individuata la struttura del circolo. Il 14 dicembre del 1957 nacque fondamentalmente la società cooperativa ricreative culturale borgo San Giuliano con sede proprio in via Forzieri 12. La sede ed il ritrovo del PCI continuò la sua opera politica e di aggregazione fino agli anni ’80 quando la struttura venne poi venduta per prendere l’attuale “forma di osteria”.

Oggi come allora le pietanze sono preparate sulla famosa “griglia carbone Romagna”, una griglia particolare che permette una cottura a regola d’arte della carne, dalle fiorentine alle costate alle salsicce.

“Sono arrivate a quota 73 in tutto - precisa Juri Magrini Assessore alle attività economiche -  le iscrizioni delle attività storiche del Comune di Rimini nell’Albo delle Botteghe Storiche. Un elenco ragguardevole che testimonia il radicamento nella storia e nel territorio delle nostre attività economiche e delle botteghe di vicinato a cui l’amministrazione riconosce un importante aiuto per la preziosa attività che svolgono e per l’attenzione alle tradizioni e alla cultura del luogo”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:33