III Commissione, parere favorevole alla variante al Rue

Nuove opportunità per promuovere la rigenerazione delle aree urbane degradate e marginali attraverso le demolizione e ricostruzione dell'esistente, per migliorare la qualità architettonica e paesaggistica ed elevare l’efficienza energetica

Data di pubblicazione

La III commissione ha dato parere favorevole questa mattina alla proposta di variante specifica al Rue, mirata alla riqualificazione e al riuso dei tessuti urbani marginalizzati o incompiuti. La variante nasce allo scopo di dare maggiori strumenti per incentivare e semplificare i processi di sostituzione o ristrutturazione del patrimonio esistente, anticipando alcuni obiettivi che saranno contenuti nel Piano urbanistico generale (Pug), lo strumento previsto dalla legge urbanistica regionale che dovrà essere approvato dai Comuni entro il 1° gennaio 2024. In questa fase transitoria l’Amministrazione Comunale intende quindi anticipare e promuovere alcuni interventi di rigenerazione e riuso di tessuti urbani marginalizzati incentivandone la razionalizzazione, agevolando la riqualificazione di aree urbane degradate con presenza di funzioni eterogenee, edifici incompiuti o residenziali dismessi e da rilocalizzare. Le nuove disposizioni potranno essere attuate attraverso interventi di demolizione e ricostruzione, utili per migliorare la qualità architettonica e paesaggistica e al tempo stesso elevare l’efficienza energetica e assicurare l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente. La variante è limitata ad ambiti urbani consolidati con caratteristiche precise e che al momento non potrebbero essere trasformate perché, in attuazione del RUE, preordinate ad interventi cosiddetti “indiretti”. La variante interesserà aree con superfici territoriali inferiori a 8mila metri quadrati, per non pregiudicare le future scelte strategiche del Pug su ambiti di dimensioni più vaste. Le modalità d’intervento dovranno garantire il contributo alla realizzazione della “città pubblica”, da concretizzarsi attraverso la realizzazione e cessione di aree per attrezzature e spazi collettivi. Sono infine esclusi dal provvedimento di variante gli edifici tutelati di interesse storico architettonico (beni monumentali).  

“L’obiettivo che ci siamo dati con la variante è di accompagnare la rigenerazione del territorio, favorendo i processi di riqualificazione urbana di porzioni di aree edificate che non avrebbero altre possibilità di trasformazione in questa fase transitoria che porterà alla definizione Piano urbanistico generale (Pug) – commenta l’Assessora alla gestione del territorio Roberta Frisoni – I comuni hanno un termine sfidante posto dalla Regione: arrivare entro tre anni all’adozione del Piano. Non un percorso semplice, ma l’Amministrazione è già al lavoro, a partire ad esempio dal comparto del centro storico”.  

Nel rispetto dei principi generali dettati dalla Legge regionale, potranno confluire nel Pug, o in atti urbanistici anticipatori, anche le manifestazioni di interesse dei privati che hanno risposto all’avviso pubblico che l’amministrazione aveva promosso proprio per accompagnare la fase transitoria verso l’adozione della nuova strumentazione urbanistica.
L’amministrazione aveva accolto l’opportunità prevista dalla regione di accogliere le manifestazioni di interesse, con scadenza per dar corso alla procedura entro il 31 dicembre – spiega l’assessora Frisoni – Tutte le proposte sono state oggetto di istruttoria da parte dell’Amministrazione, ma in assenza di proroga dalla Regione non ci sono i tempi materiali per dar seguito agli accordi operativi e dare seguito alle manifestazioni ritenute ammissibili”.    

La III Commissione ha inoltre espresso parere favorevole all’adozione del procedimento che consentirà il completamento del piano particolareggiato consortile “Padulli”. Un atto che si pone l’obiettivo di risolvere una vicenda di lunga data: il Piano Particolareggiato è stato attuato attraverso la costituzione di un consorzio formato dalla maggioranza dei proprietari che ha realizzato e ceduto gratuitamente al Comune tutte le opere di urbanizzazione previste dal Piano Particolareggiato. Il piano ha avuto un’attuazione segnata da numerosi conflitti e contenziosi che si è interrotta lasciando un disegno urbanistico incompleto. Anche i ripetuti tentativi da parte del Comune di individuare una soluzione consensuale non hanno avuto esito. L’amministrazione ha ritenuto di intervenire per completare la pianificazione e l’attuazione del piano. Dopo il voto del Piano di iniziativa pubblica da parte del Consiglio Comunale e trascorsi i 60 giorni per le osservazioni, a seguito dell’approvazione in consiglio, i soggetti proprietari delle aree interessate saranno inviati a presentare i progetti di attuazione del piano, con la richiesta di versare la quota parte spettante che il Consorzio ha già sostenuto per le opere di urbanizzazione.

In caso contrario l’amministrazione si attiverà con le procedure di esproprio verso i privati inadempienti. 

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Ultimo aggiornamento

16/12/2023, 00:10