L’Assessore alle Attività produttive Juri Magrini: “ulteriore impulso grazie al pacchetto SISE”.

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Dallo spirito pioneristico che fa parte del DNA romagnolo alla contaminazione con le tradizioni territoriali, in un matching perfetto tra passato, presente e futuro. E ancora la cura per il prodotto, il forte senso di ospitalità e attenzione per il cliente: sono questi alcuni degli inestimabili dettagli che rendono unico il ‘paniere’ delle Botteghe Storiche del Comune di Rimini, un elenco che in questi anni ha assistito a un vero e proprio boom di iscrizioni da parte delle attività locali: 3 iscrizioni nel 2018, 19 nel 2019, 51 a fine 2020, 63 a fine 2021, 70 a conclusione del 2022, fino alle 75 del 2023, a cui se ne aggiungeranno presto altre 6 attualmente in fase di iscrizione.

“Bar, negozi, artigiani, ristoratori: l’albo comunale, istituito con una deliberazione di giunta nel 2019, vede al suo interno un ventaglio di attività molto variegato che ha come filo rosso comune il solido radicamento con il territorio – spiega l’Assessore alle Attività produttive Juri Magrini -. Famiglie e generazioni di commercianti che, con le loro vetrine aperte, hanno contribuito a scrivere il racconto di una Rimini ancorata alle sue radici e allo stesso tempo in continua evoluzione. Il rilancio dell’Albo delle Botteghe Storiche si basa sulla ferma convinzione, dunque, che la valorizzazione delle imprese del tessuto produttivo e commerciale locale possa accrescere il prestigio dell’intera rete commerciale locale, qualificandola come ambiente particolarmente propizio allo sviluppo delle iniziative imprenditoriali e alla creazione di valore aggiunto”.

Proprio allo scopo di favorire lo sviluppo dell’Albo e incentivare le iscrizioni, oltre al ‘marchio d’identità cittadino’, nel 2019 sono state introdotte delle agevolazioni tariffarie nel quadro della misura di aiuto ‘No Tax Area’, un sostegno economico triennale pari al valore della TARI annuale: dal 2019 al 2021 sono stati liquidati 125 contributi per un totale di circa 290 mila euro.

Un ulteriore impulso è arrivato dalla misura di aiuti SISE 2022 - 2026, che ha preso il testimone della No Tax Area, abbandonando il criterio di “rimborso dei tributi comunali”, da cui scaturivano spesso contributi di ammontare troppo esiguo per rappresentare realmente un sostegno alla competitività e alle possibilità di sviluppo delle imprese beneficiarie. Il primo anno di questa campagna ha visto l’assegnazione di 47 contributi per un totale di 56.249 euro (fino a 800 euro di TARI, il contributo è il 100% della TARI pagata; da 800 a 2000 di TARI, il contributo è di 800 euro; da 2000 euro di TARI in su, si prende il 40% della TARI).

“Sono stati ripresi i fattori di successo della vecchia misura - prosegue Magrini - con l’aggiunta, però, di importanti novità, come il sostegno allo sviluppo delle iniziative imprenditoriali dei giovani, dell’imprenditoria femminile e alle nuove attività economiche che contribuiscano in modo diretto e virtuoso alla riqualificazione e allo sviluppo di alcune aree del territorio comunale lontane dal centro storico”.

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Ultimo aggiornamento

26/03/2024, 14:18