'Può essere individuata nelle scelte della Soprintendenza una linea di pensiero fondata su una conservazione pura e semplice dell'esistente'
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In riferimento all'annullamento da parte della Soprintendenza per i beni architettonici e per il Paesaggio di Ravenna dell'autorizzazione comunale per un intervento di sistemazione unitaria dei Bagni 2-3-4 in Lungomare Tintori, l'Amministrazione Comunale dichiara:
'Dal punto di vista tecnico riteniamo che la proceduta adottata dagli uffici comunali sia perfettamente conforme alle norme di Piano Paesistico attualmente vigenti e pertanto l'autorizzazione concessa a suo tempo per l'intervento non prevede alcuna deroga ai vincoli di carattere ambientale. Questa la ragione principale per la quale si sta valutando insieme all'ufficio legale, l'opportunità di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale contro il provvedimento di annullamento redatto dalla Soprintendenza. Atto quest'ultimo basato esclusivamente su valutazioni di merito sulle quali, viceversa, la Commissione edilizia comunale aveva espresso parere favorevole.
Ma al di là del lato amministrativo e contingente della vicenda, v'è un aspetto più generale che non può non preoccupare questa Amministrazione Comunale in riferimento ai programmi già in fase avanzata di sviluppo della città di Rimini. Anche in considerazione dell'annullamento di tutte le autorizzazioni per l'installazione in diversi stabilimenti balneari di piccole vasche a idromassaggio precarie, può essere individuata nelle scelte della Soprintendenza una vera e propria linea di pensiero fondata su una conservazione pura e semplice dell'esistente sull'arenile piuttosto che su una salvaguardia degli elementi naturali e architettonici. Questa tendenza ha come logico approdo- e spesso ciò si è verificato in anni recenti- la possibilità di aggiungere solo elementi minimali, scartando invece progetti di riorganizzazione complessiva di parti importanti del nostro territorio. E' del tutto evidente allora che- se questa linea fosse confermata- progetti innovativi, fattori di sviluppo e pienamente rispettosi della legge e delle normative ambientali come il Parco Spiaggia di Marina Centro, la sistemazione della colonia Murri e la realizzazione della Città delle colonia nell'area del Marano rischierebbero di essere pesantemente stravolti o peggio sistematicamente bocciati.
L'Amministrazione Comunale di Rimini non ha alcuna intenzione di aprire conflitti con organi sovraordinati; ritiene necessario- come ha del resto più volte fatto anche per l'intervento sui Bagni 2-3-4- confrontarsi con la Soprintendenza ma altresì crede fermamente che qualità ambientale e innovazione possano andare di pari passo. Dunque il problema generale non va affrontato esclusivamente sul versante della riduzione della cementificazione attualmente esistente in spiaggia ma anche da quello di un riuso funzionale di parti importanti dell'arenile.'