Nel ricordo delll’ostetrica Clelia Granci, dell’accademico Alberto Melucci, del banchiere Umberto Mazzotti e di Pietro Nenni.
Tre rotatorie e un parco cittadino porteranno nel loro ‘nome’ il ricordo di figure che, nel corso della loro vita, hanno contribuito a cambiare in meglio il territorio e il Paese.
I luoghi verdi e i percorsi stradali riminesi si arricchiranno infatti di nuovi richiami dopo il parere positivo della Commissione Consultiva Toponomastica alle proposte riguardanti le intitolazioni all’ostetrica Clelia Granci (1933-2012), al sociologo e accademico Alberto Melucci (1943-2001), al politico Pietro Nenni (1891-1980) e al banchiere Umberto Mazzotti (1928-2009). Denominazioni che, adesso, per concretizzarsi, attendono di essere sottoposte al vaglio della Prima Commissione Consiliare e, come ultimo step, a quello della Giunta comunale.
Nello specifico, alla riminese Clelia Granci sarà dedicato un parco di Corpolò, la zona in cui ha focalizzato in particolare la sua attività di medico. Libera professionista, parliamo di una donna molto conosciuta a livello territoriale per la sua dedizione e capacità di assistere la nascita di tantissimi bambini. Un lavoro, quello di ostetrica, che ha portato avanti sempre con grande passione e senso di responsabilità, in un periodo storico in cui molte nascite avvenivano in casa e non di rado in contesti difficili. Clelia non si è mai tirata indietro: ad ogni chiamata rispondeva di ‘sì’, senza mai lasciarsi intimorire o frenare dalle situazioni anche più impervie. Un giorno di febbraio del 1963 pur di assistere una futura neo mamma affrontò anche una tormenta di neve a bordo della sua 600 affinchè la donna potesse raggiungere da Corpolò la clinica Paltrinieri a Rimini.
Il concittadino Alberto Melucci, invece, darà il proprio nome alla rotonda tra via Freud, via Tondelli e via Manzi. Professore Ordinario di Sociologia dei Processi Culturali all'Università di Milano e docente presso la Scuola di specializzazione in Psicologia Clinica nella stessa Università, i suoi studi si sono concentrati sui problemi della teoria sociologica, sull'analisi dell'azione collettiva, sull'identità e il mutamento culturale. Alla fine degli anni Sessanta ha fondato con la moglie Anna Fabbrini il Centro Alia per lo studio e la ricerca in psicologia clinica, dedicandosi anche alla formazione e al lavoro psicoterapeutico. Anticipando i tempi, ha pubblicato diversi scritti sull'ingresso nella società planetaria analizzando i processi di globalizzazione e la loro ricaduta sulla sulla quotidianità e sulle relazioni. Con la pubblicazione negli Stati Uniti di alcuni volumi si è inoltre conquistato la fama internazionale, tanto che alla commemorazione tenutasi all'Università di Milano ad un anno dalla sua scomparsa sono intervenuti studiosi del calibro di Alain Touraine e Zygmunt Bauman.
Nella rotatoria all’intersezione tra le vie Ca' Sabbioni e Altobelli campeggerà il riferimento a Pietro Nenni, padre costituente, già Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Ministro degli Esteri e leader storico del Partito Socialista Italiano. Nato in terra romagnola, a Faenza, ha attraversato da protagonista i passaggi più importanti della storia politica del ‘900, facendosi interprete della visione antifascista e ritagliandosi un ruolo di primo piano nel mondo del giornalismo.
Per il riminese Umberto Mazzotti è stata scelta invece la rotatoria tra via San Vito e Del Rustico. Proprio da San Vito, infatti, è arrivata la richiesta di intitolazione. Mazzotti è stato Presidente della Banca Malatestiana Credito Cooperativo per oltre 40 anni. Ha assunto anche varie cariche a livello regionale e nazionale, oltre a ricoprire la carica di Consigliere della Camera di Commercio di Forlì e della Fiera di Rimini ed essere eletto Consigliere comunale di Rimini dal 1970 al 1975. Il suo impegno professionale, il suo rigore morale e dinamismo gli sono valsi anche la nomina dalla Presidenza della Repubblica come Cavaliere e poi come Ufficiale della Repubblica Italiana. Mazzotti è stato anche insignito alla memoria, con la maggiore onorificenza dalla Federazione Nazionale delle BCC, ovvero la Croce alla Fedeltà e al Merito del Credito Cooperativo. Per il suo costante sostegno e contributo nella realizzazione di attività e progetti riguardanti enti, associazioni religiose, sociali, sportive e assistenziali, lo si può definire un uomo al servizio della comunità.